Turismo in Val di Fassa

Il turismo, in quanto fenomeno-industria, si è affacciato in Val di Fassa nella seconda metà del 1800 ed ebbe come caposaldi Vigo, Péra e Campitello.

Ma la vera ed autentica spinta il turismo la ebbe dalla Grande Strada delle Dolomiti che collega Bolzano col Passo Carezza, Vigo, Canazei, Passo Pordoi, Livinallongo, Passo Falzarego e Cortina, strada voluta da Theodor Christomannos stabilitosi a Merano ed ultimata attorno al 1910.

Canazei si ebbe l’Hotel Canazei con la propria dipendenza, e con la seconda dipendenza (camere a prezzi popolari per turisti), edifici che determinarono - anche in virtú della felice posizione del paese situato ai bivi dei tre passi del Pordoi, del Sella e del Fedaia - il balzo in avanti del paese sino allora oscurato da Campitello.

Noi consideriamo utile far conoscere ai nostri lettori gli sforzi di Canazei per “farsi avanti”. Cosí pubblichiamo le copertire delle prime guide turistiche della zona.

Prima fra tutte la monografia di Carlo Felice Wolff, pubblicata nel 1908, con 396 pagine e 23 fotografie, corredata da una cartina delle Dolomiti. Dello stesso libro venne poi pubblicata un'edizione ridotta, priva della parte storica e linguistica, limitata alla sola descrizione della strada.

Dello stesso anno, ossia sempre del 1908 c'è la Tariffa delle Guide Alpine. Del 1919 c'è il libro di Romedio De Luca di Pozza. Del 1923 c'è il libro di Don Lorenzo Felicetti e dello stesso anno il primo pieghevole turistico di un singolo albergo: lo Hotel Canazei, direttore Lautenschlager, che rimase poi molti anni a Canazei.

In terza pagina pubblichiamo le copertine italiana e tedesca di quella che fu la prima guida turistica di Canazei, scritta da Carlo Felice Wolff e con illustrazioni del fratello e del fassano prof. Giuseppe Zuliani di Soraga. Venne stampata a spese del Comitato di Cura nel 1927.

L'Azienda di Soggiorno non esisteva ancora. Ne fu promotore Begnamín [Bernard], Podestà di Canazei. Sempre in terza pagina pubblichiamo una fotografia di Campitello cosí come era allora ed un'altra di Pera.

In quarta pagina la copertina di uno dei primi albums fotografici della Strada delle Dolomiti con di fianco una fotografia contenuta in questo album, ossia una delle prime autocorriere.

Infine un'altra “reclame” di Canazei comprendente una cartina dei sentieri, le varie ascensioni ed i prezzi praticati nei rifugi Passe Sella, Pian Schiavanèis, Passo Fedaia, Passo Contrin, Col Rodèlla ed Alpe di Siusi.

Nel 1927 c'erano a Canazei i seguenti alberghi: Hotel Canazei (110 letti); Albergo Croce Bianca, di Giuseppe Detone (50 letti); Albergo Belvedere di Giuseppe Pitscheider (30 letti); Alberghi Agnello e Placidia degli eredi Valentini, a Campitello (50 letti); Hotel Mulino di Maria Fosco, a Campitello (60 letti); al Passo Pordoi, l'Albergo Maria degli eredi Dezulian; sempre sul Passo Pordoi, l'AIbergo Col di Lana di Tita Piaz; a Penía, l'Albergo Sega, di Enrico Parmesani (20 letti); ad Alba, l'Albergo Alpino al Cavalletto, di Giuseppe lori (20 letti); a Canazei ancora l'Albergo alla Rosa di Francesco Pitscheider (10 letti) e l'Albergo Stella Alpina di Luis Grünwald (16 letti) e il Ristorante-Pensione al Sole di Fortunato Felicetti. Poi al Pian Trevisàn, l'Albergo Pian Trevisàn di Alberto Valeruz (10 letti). E, sotto il Passo Pordoi, lo Hotel Pordoi, di G. Pedrotti, casa di prima categoria.

Interesserà per giunta sapere che i vari alberghi usavano far presenti le “comodità della casa”. Così vediamo che gli Alberai Mulino di Campitello, Belvedere di Canazei e Col di Lana sul Passo Pordoi tengono a far sapere di avere in casa l'Ufficio Postale, il Telegrafo ed il telefono. L'Agnello ed il Placidia di Campitello, di possedere bagni, pianotorte, biliardo ed autonoleggio, cosi l'Albergo Sega di Penia tiene a far sapere di avere in casa la centrale elettrica, il telefono e di essere recapito delle guide alpine e l'Albergo alla Rosa di avere il garage ed il distributore di benzina, mentre l'Albergo Alpino al Cavalletto di Alba fa sapere di avere anche qualche appartamento da affittare.

Il Postiglione delle Dolomiti. 1978, n. 18, dai 30 de oril del 1978.

Union Ladins de Fascia