Gli americani "bombarano" Sorapera

Era l'11 novembre del 1944, attorno a mezzogiorno, allorquando uno stormo di bombadieri americani, di ritorno da un bombardamento effettuato in Italia, sorvolò le Dolomiti sonnecchianti, in attesa delle prime nevi dell'inverno.

Fatalità volle che il pilota di uno dei bombardieri che non era riuscito a scaricare l'intera dotazione di bombe sulle località destinate, decidesse di liberarsi delle bombe rimastegli a bordo e "'buttarle" in qualche bosco nelle Dolomiti.

Però, invece di scaricare le bombe nei bosco o sulle montagne, destino volle che, per un calcolo errato, le bombe cadessero sul piccolo agglomerato di case di Sorapéra, ad Alba, nel comune di Canazei.

Non vi furono vittime, ma varie case andarono distrutte ed altre gravemente danneggiate ed incendiate. Ma agli scoppi delle bombe americane, altri scoppi seguirono eruttando dalle cantine e dai fienili. Eran armi da guerra, armi da caccia, munizioni, polvere da sparo e da mina che i contadini tenevano nelle loro case, arraffate chissà dove per completare la normale dotazione di armi da caccia e da guerra che, secondo la tradizione tirolese, i contadini erano usi tenere in casa, a difessa della Patria e del Lònd.

A Canazei v’era un contigente di soldati tedeschi che, precipitatisi prontamente sul posto si adoperarono efficacemente per spegnere gli incendi.

“Non la date a bere a nessuno”, osservò il comandante delle SS, “i danni più gravi non sono stati provocati dalle bombe cadute dal cielo, ma da quelle che avevate nascoste nelle cantine e nei fienili. Comunque io non farò storie!”.

E cosí, infatti, avvenne. Il comando della SS che era a Canazei per custodire una importante centrale di disturbo per gli aerei inglesi ed americani, allogata nello Hotel Dolomiti, e dotata di apparecchiature sofisticate manovrate da specialisti dell'aeronautica germanica, aiutò in tutto e per tutto i sinistrati e “non fece storie”.

Da documenti ufficiali in nostro possesso constatiamo che i proprietari di casa danneggiati furono: Giorgio Sorapèrra (Zorzo), Luigi Dantone fu Cristoforo, Cristoforo Soraperra (Tofi), Luigi Soraperra, Margherita Còl, Maria Brunner, Giacinto Micheluzzi e Maria Valeruz.

Venne costituito immediatamente un Comitato “pro sinistrati de Sorapéra” presieduto dapprima da Begnamin Bernard, poi da Francesco lori de Caciù e, per ultimo, da Crestòfol lori Ròcia. Il Comitato ebbe come segretario Giuseppe lori de Mìta.

Il Comitato provvide, in primo luogo a distribuire buoni di acquisto di generi alimentari e di quanto necessario presso la Famiglia Cooperativa di Canazei, poi ad un tagli straordinario di legname, un migliaio di metri cubi, parte del quale, ridotto ad assi e travi venne consegnato direttamente agli interessati e, nella massima parte all'impresario edile Antonio Deflorian che, l'anno seguente e l’anno dopo ancora, provvidero alla ricostruzione delle case.

Stando al libro dei verbali del Comitato, questo, dal maggio del 1945 al 21 novembre del 1947 si riunì ben 19 volte e dovette risolvere molte questioni penose, di invidia, … Ma oggi Sorapera ricostruita, rinnovata - anche se à perso ciò che ancora aveva di antico - Sorapera figura fra uno dei più antichi masi della Val di Fassa - è adagiata com’è in mezzo al verde dei prati in fiore, sovrastata dai boschi del Ciampac e circondata dalle più belle montagne delle Dolomiti, un’oasi di tranquillità e di pace ed ogni traccia del travaglio dell’oramai lontano novembre del 1944 è oramai scomparsa!

Il Postiglione delle Dolomiti. 1978, n. 21, dai 21 de mé del 1978.

Union Ladins de Fascia