Giagres da n'outa
È risaputo che i montanari tirolesi, quindi anche i ladini delle Dolomiti furono, erano e sono dei cacciatori per vocazione. Noi riportiamo qui di fianco, nella fotografia in alto, una fotografia classica di cacciatori di Alba e Penìa, una fotografia che la si trova in tutte le case di cacciatori dell'alta Valle di Fassa, perché riporta le effigi di quattro famosi cacciatori.
Da sinistra a destra: Tone de Buìo, il figlio Carlo de Buìo (Karl Rubenthaler, figlio di Antonio lori de Buìo, da Alba, che riconobbe ed allevò, ma che volle conservasse il cognome della madre di Brunico in Val Pusteria, Carlo de Buìo, cresciuto, divenne poi un noto, anzi rinomato, famoso cacciatore. Si stabilì a Brunico dove fece poi il maestro pittore e si sposò e mise su casa e famiglia. Durante l'ultima guerra fu il Gendarme della Val di Fassa. Un allegrone simpatico. Morì, or sono quasi vent'anni a Brunico. Lasciò in Val di Fassa, ad Alba, de là da l'èghes, quella casa che adesso si vede bruciata).
Nel centro Crestofol Ròcia, de Luìge de Buìo, nipote del Tone e cugino del Carlo. Si dice che il figlio Guido Ròcia gli assomigli in pieno, salvo che quest'ultimo non ha alcuna vocazione per la caccia.
Ultimo a destra, Jàn del Rós (Giovanni Verra), da Penìa, nonno dell'assessore municipale del Comune di Canazei, sig. Mario lori de Kaciu, anch'egli sfegatato cacciatore, tanto aver chiamato "Tobià del Giagher" il rifugetto che possiede al Cianpac, presso la stazione a monte della funivia del Cianpàc.
Sotto, altra generazione ritratta davanti alla Villa Maraini, ad Alba. Davanti al balcone, a partire da sinistra: Patek (Alfredo Battisti di Pozza), Giacum de Cícia (Zot de Róla), Kofler (già proprietario dell'Albergo Faloria di Canazei, optò più tardi per la Germania), Erminio del Garber, Dino Maraini (uno zuccheriere che, primo, introdusse in Val di Fassa i mufloni). Guido Fodóm (Testor), Guerìno Kont (Zanét), Tita Piazek (Lagnol), Luige Zéli (De Pietro).
E sul balcone, sempre da sinistra a destra: Celeste Margoni beké, Renato Borelli (daziere,trasferitosi piú tardi a Cavalese, industriale del legno - oggetti ricordo), la moglie del Maraini, Ermanno Bonello, Federico Valentini oste di Mazín, Roberto de Gostín (Dantone), Luige de Pinter manécia e Tita Kúcia Perathoner.
Non possiamo riportare nessuna fotografia di un gruppo di cacciatori della nuova generazione di oggidì. Il sig. Ivano Dezulian del Garber, Presidente dell'Associazione Cacciatori, da noi interpellato, ci ha detto che non esiste alcuna fotografia di gruppo dei cacciatori della attuale generazione.
Il Postiglione delle Dolomiti. 1978, n. 17, dai 23 de oril del 1978.